Ecco la Tua Madre – Ottobre 2004
Ottobre 2004
23 Agosto 2004
Un giorno con Suor Alfonsa
di Maurizio FerraraI segni divini sono sempre una sorpresa, una piacevole sorpresa e il dono di una Celebrazione Eucaristica nella nostra comunità parrocchiale per ricordare suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino della Congregazione delle Ancelle Riparatrici, proprio nel giorno in cui dieci anni prima chiudeva gli occhi sulla terra per aprirli sul mondo intero, ha lasciato per primi sorpresi proprio coloro che si sono adoperati per preparare l’evento.
Dall'”Andate in pace” del nostro Vescovo, S.E. Mons. Giovanni Marra, augurato come da rito alla fine della celebrazione di sabato 21 agosto (giorno in cui la diocesi ha ricordato la Serva di Dio) tenuta nella casa madre delle Ancelle Riparatrici, agli ultimi istanti prima della Celebrazione nella nostra parrocchia, è stato un susseguirsi di sms e di telefonate; un passaparola che ha fatto si che al momento della Celebrazione la chiesa di S Biagio fosse calorosamente piena e pronta a ringraziare Dio per il dono, l’ennesimo, che con la presenza di figure simbolo della cristianità ha fatto e fa alla comunità messinese. E Messina è solo il focolaio di queste fiamme perché, come accade spesso, la fama di santità di Suor Alfonsa ha già da tempo varcato i confini fisici delle regioni e persino dei continenti.
Parlare di quel lunedì 23 agosto, che l’Altissimo ha voluto segnare a caratteri d’oro nella storia della nostra parrocchia, non è cosa facile. Nel volere dare una testimonianza di un determinato evento, quasi sempre si rischia di dare solo un’immagine esteriore e poco chiara e reale. E questo caso non è un’eccezione.
Potremmo dire della solennità che la Celebrazione ha acquistato, ma è una visione riduttiva perché quello che si è vissuto va al di là del cerimoniale che volutamente è stato solenne per salutare suor Alfonsa e in particolar modo per lodare Dio attraverso e con lei. Vorremmo descrivere la gioia per la presenza di frà Tonino Bono, vice postulatore della causa di beatificazione al momento a livello diocesano, che ha presieduto la Celebrazione e di alcune consorelle della Serva di Dio tra le quali Suor Elsa che le è stata accanto negli ultimi anni della sua vita terrena, ed ancora degli “Amici di Suor Alfonsa”, ma per chi ha vissuto con fede l’evento, questa “semplice gioia” si chiama “grazia”. Grazia che si è manifestata anche attraverso l’omelia, ricca di esperienza che insegna, che ha presentato suor Alfonsa a chi ancora non la conosceva e che nello scorrere delle parole ha coinvolto direttamente padre Carmelo e padre Tonino, avendola loro conosciuta di persona. Erano gli anni che lei, ormai costretta alla sedia a rotelle, trascorreva giornalmente accanto al Tabernacolo ascoltando chi le chiedeva consiglio ed espletando così, in modo eccelso, il suo compito di “segretaria” di Gesù, come amava definirsi. E anche la nostra comunità parrocchiale e la fraternità possono dire di essere state toccate dalla preghiera di Suor Alfonsa, nel recente passato, nel presente e nel prossimo futuro, poiché se padre Carmelo è presbitero, lo si deve anche al suo intervento. Il successivo dono delle rose durante l’offertorio e la loro benedizione, ormai tradizione legata alla Serva di Dio, hanno dato un tocco di particolare colore/calore alla celebrazione e al cuore dei presenti, certi di portare nelle proprie case, con quel simbolo, la presenza, l’intercessione e la benedizione di suor Alfonsa.
Quanto già detto è solo una piccolissima parte di quella gioia che vorremmo trasmettere per aver ricevuto una così grande visita. Visita che forse è stata un ricambiare la cortesia, dato che il sabato precedente, alla celebrazione presieduta dal nostro Vescovo, era presente una nutrita rappresentanza della nostra comunità parrocchiale. O forse, più semplicemente, suor Alfonsa ha voluto celebrare l’Eucarestia nel luogo dove per grazia divina è presente l’Adorazione Eucaristica perpetua. Questo era anche un grande progetto di Padre Celona, fondatore della congregazione delle Ancelle Riparatrici e grande speranza di suor Alfonsa. Siamo certi che dal cielo, entrambi pregano per questo dono di cui siamo custodi e che contano anche su di noi perché questo superi i limiti territoriali, non solo per richiamare adoratori, ma perché venga accolto in altre comunità e ritorni ad essere il centro della vita di ogni cristiano, il vertice a cui far convergere ogni attimo, ogni respiro della propria vita. Chissà che il sogno di padre Celona e di suor Alfonsa, con il nostro aiuto, non diventi realtà in quest’anno (ottobre 2004 – ottobre 2005) che il Santo Padre Giovanni Paolo II ha voluto come anno dell’Eucarestia.