Giorno 3 – IL CAMMINO
Questo Giubileo orienta il cammino verso una ricorrenza fondamentale per i cristiani, «nel 2033, infatti, si celebreranno i duemila anni dalla Redenzione compiuta attraverso la Passione, Morte e Risurrezione del Signore Gesù». Guardando al tempo che scorre, abbiamo la certezza di non correre verso un punto cieco, ma verso l’incontro con il Signore. «Viviamo dunque nell’attesa del suo ritorno e nella speranza di vivere per sempre in Lui».
«Appare chiaro come la vita cristiana sia un cammino, che ha bisogno anche di momenti forti per nutrire la speranza … Mettersi in cammino è tipico di chi va alla ricerca del senso della vita». Il cammino ci permette di fare tesoro di esperienze culturali differenti e, tramite la preghiera, «conduce a ringraziare Dio per le meraviglie da Lui compiute». Le Chiese giubilari saranno oasi di speranza e con il Sacramento della Riconciliazione saranno punto cruciale del nostro cammino di conversione.
È giusto disporci con serietà al giudizio di Dio, ma è anche necessario farlo con la speranza che permette di non cadere nella paura. «Il Giudizio di Dio, che è amore, non potrà che basarsi sull’amore, in special modo su quanto lo avremo o meno praticato nei riguardi dei più bisognosi, nei quali Cristo, il Giudice stesso, è presente» «Non si può pensare che il male compiuto rimanga nascosto, esso ha bisogno di venire purificato, per consentirci il passaggio definitivo all’amore di Dio. Si comprende, in tal senso, la necessità di pregare per quanti hanno concluso il cammino terreno». I peccati lasciano il segno nelle nostre anime e nelle nostre vite. «Essi vengono rimossi dall’indulgenza, sempre per la grazia di Cristo. Tale esperienza … non può che aprire il cuore e la mente a perdonare». Perdonare non cambia il passato, tuttavia, «il futuro rischiarato dal perdono consente di leggere il passato con occhi più sereni, seppur ancora solcati da lacrime».