Sono lieto di presentare alla comune riflessione dei numerosi devoti della SdD Suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino, la quarta “gioiosa fatica” di Patrizia David: Cuore di Mamma. Esprimiamo al Signore Gesù la nostra gratitudine che ha guidato questo nuovo lavoro, ma anche alla nostra Autrice che ha curato l’opuscolo con impegno e dedizione, soprattutto per la sua ricerca paziente e intelligente di cui lo stesso è il frutto. Ricerca paziente per la scoperta dei passi più importanti della spiritualità mariana di suor Alfonsa, scelti tra i tanti scritti, costituiti soprattutto dalla SdD in momenti di profonda preghiera e realizzati in varie occasioni come durante le festività mariane.
Nella spiritualità riparatrice di suor Alfonsa trova forte risonanza la spiritualità mariana, che appare chiara e scontata, semplice e profonda, tenerissima e ardente, frutto anche del contesto ambientale ed epocale in cui visse. Non nutriva mire mariologiche, né direttamente teologiche. La sua teologia era il Vangelo vissuto, unito alla spiritualità riparatrice di cui era conquistata; la sua mariologia era un rapporto di amore e di dipendenza verso la Vergine Maria, che diventa poesia e gesti devoti interessanti. Questa sua dimensione mariana la alimentò in mille modi, con l’assidua e fervida preghiera, la testimoniò con la parola, le opere, e principalmente con la sua vita contrassegnata dalla sofferenza e dal dolore. La Serva di Dio potrà occupare un posto di rilievo nella storia della spiritualità mariana perché ha acceso una luce nuova e intensa anche con la sua originalità. È, tra l’altro, un’autentica meridionale, appartiene agli abitanti della grande e meravigliosa Isola di Sicilia, terreno fertile di quella lode alla Madre del Signore che caratterizza tutte le generazioni della nuova alleanza (Lc 1,48). E proprio questa è la novità: c’è un affetto in lei che le parte naturalmente dal cuore e si dirige appassionatamente verso la Madre di Dio e Madre della Chiesa. La Serva di Dio, tributaria della pietà popolare, particolarmente meridionale, la possiamo definire, senza paura di errare, come la consacrata della tenerezza e della dolcezza e non c’è nulla di più tenero e dolce dell’amore di Maria, della quale lei è un riverbero armonioso, un raggio di luce e una figlia fedele.
Se la devozione alla Vergine Maria è una peculiarità esclusiva della spiritualità cristiana, non si può immaginare una spiritualità cattolica che non coltivi questa devozione. È vero però che nella spiritualità delle Suore Ancelle Riparatrici del SS. Cuore di Gesù, la devozione per la Madre di Dio ha una particolare preminenza e tonalità. La Vergine Maria fu presente all’inizio della fondazione; e oggi, accompagna le religiose con il suo amore di Madre. Nel suo appassionato amore per il Figlio di Dio fatto uomo, il Venerabile mons. Antonino Celona, fondatore della suddetta Congregazione religiosa, mette l’accento sull’umanità e sulla missione. Di conseguenza la Vergine non è solo la Regina Santissima ma è anche la Prima Riparatrice per la quale Gesù è divenuto nostro fratello per riparare i nostri peccati. Il suo amore per la Madonna, come per nostro Signore, non è solo amore di compiacenza, ma è amore soprattutto di conformità, una ricerca cioè di imitare in sé i loro esempi. C’è poi un elemento particolarmente vivo nella pietà mariana del Celona: la certezza della potente intercessione della Madre di Dio. Non fa meraviglia perciò che le figlie del Venerabile Fondatore abbiano coltivato e diffuso attraverso gli anni una vivissima devozione alla Vergine Maria Riparatrice. Le religiose ne hanno promosso ovunque la devozione e il culto, dando una dimostrazione pratica della importanza e della necessità, nella vita cristiana, di una profonda devozione alla Madonna espressa ad alcune forme particolari di pietà mariana.
La Serva di Dio nel solco della Tradizione viva della Chiesa e degli influssi della sua Famiglia religiosa, ha ereditato l’amore verso la Madre di Dio e con singolarità ha espresso verso di Lei la sua devozione. Non è stata una studiosa di professione, eppure colpisce la consonanza pur sé, talvolta, soltanto indirettamente accennata, con gli insegnamenti recentemente e autorevolmente indicati: sia dal Concilio Vaticano II (1962-1965), contenuti specialmente nel Capitolo VIII della Lumen Gentium (1964) dove si afferma: “In Maria si riverberano i massimi dati della fede” (LG 65); sia con il magistero di S. Paolo VI e S. Giovanni Paolo II presente nei loro ricchi documenti postconciliari che sono la Signum Magum (1967), Marialis Cultus (1974) e la Redemptoris Mater (1987). Inoltre la sua spiritualità mariana al pari della devozione corrispondente, trova una ricchissima fonte in tanti testimoni e maestri di vita cristiana. A tal fine ci è caro ricordare come la Serva di Dio tenesse come faro di luce, la figura del Venerabile Antonino Celona († 1952), di S. Luigi Maria Grignion de Montfort († 1716) e di S. Alfonso Maria De Liguori († 1787). Se Maria è non soltanto l’espressione creaturale più alta della santità di Dio, perché Madre del Cristo, ma anche la prima Collaboratrice del Cristo Redentore, Salvatore e Riparatore dell’uomo, non può esservi santità tra gli uomini che non dica un qualche riferimento a Lei.
Tra queste figure luminose del cristianesimo brilla anche la Serva di Dio che fu veramente devota di Maria e della devozione a Lei fu “apostola” fervida e illuminata. Numerosi appaiono i tesori di grazia che lo Spirito Santo ha profuso nell’anima di suor Maria Alfonsa per amare la Vergine come lei l’ha amata e imitata. Protesa verso l’attuazione del progetto vocazionale e missionario che il Signore le aveva affidato, sentì nel suo cammino la presenza della Vergine Riparatrice che le fu guida, madre e maestra. La nostra Autrice, analizzando alcuni scritti e approfondendo i contenuti della spiritualità mariana della Serva di Dio, svela i sentimenti e la profondità di un’anima innamorata della Madonna, riconosce in lei una continuatrice fedele del cammino ecclesiale e congregazionale e, con stile incisivo e delicato, ne traccia un profilo attraente. Se l’influsso dell’ambiente dove è vissuta è stato un fattore positivo in ordine al sorgere e svilupparsi della devozione mariana di suor Alfonsa, più essenziale si rivela l’influsso carismatico, che stimola la libertà della SdD e le fa percorrere un cammino mariano interessante. Suor Alfonsa appare così, illuminata dal carisma della riparazione del suo Istituto, il quale presenta la spiritualità mariana nel nucleo centrale della redenzione. Maria, infatti, fu presente all’inizio della fondazione dell’Istituto religioso; e oggi, accompagna le suore Ancelle Riparatrici con il suo amore di Madre. Pertanto la riparazione mariana è una delle dimensioni possibili del vivere delle suore secondo lo Spirito, nello stile di Maria, prima serva e perfetta discepola di Cristo. Tutta la vita di suor Alfonsa fu vissuta come una grazia e di tutti i momenti faceva un’occasione propizia per lodare il Signore nell’accettazione gioiosa della volontà di Dio, così come ha fatto Maria. I buoni risultati ottenuti dal suo cammino ascetico uniti ai suoi lancinanti dolori che ha incarnato nel vissuto quotidiano della sua breve vita, sono stati da lei considerati momenti di grazia personificati con lucidità e coraggio. È stata una religiosa che ha saputo accogliere l’ordinario come dono e come occasione sempre nuova di offerta a Dio, nella certezza che ogni grazia ci viene da Gesù per Maria, e che le nostre offerte vanno da Maria a Gesù.
La ricchezza spirituale di suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino è come un torrente ricco di acque pronto a riversarsi in mille rivoli, secondo le richieste dell’ambiente che attraversa; sempre pronto ad irrigare si espande e si esprime in una molteplicità di modi. Nei numerosi manoscritti inediti la penna della Serva di Dio traccia, su ogni foglio bianco che le cade tra le mani, i palpiti incontenibili del suo cuore di ancella riparatrice, amata-amante immersa nel Cuore eucaristico di Gesù Crocifisso e della sua Santissima Madre. La nostra Autrice analizzando gli scritti mariani di suor Alfonsa sulla Vergine Maria, desidera considerare i principali aspetti da lei vissuti, certamente conosciuti, anche se, non sempre visti con profondità, e coglie in essi i dati di una spiritualità mariana. Spiritualità sulla quale Suor Alfonsa ha improntato tutta la sua vita, la sua esperienza spirituale, apostolica e il frutto dei suoi anni in carrozzella a causa della sua malattia inguaribile.
Il rapporto tra suor Maria Alfonsa e la Madonna, oltre che con la preghiera e altre espressioni di pietà, è documentato anche da 2 lettere inviate dalla Serva di Dio alla Mamma Celeste, e da altri 15 documenti, arricchiti e ornati da disegnini e pensierini spirituali, come era solita fare quando voleva ornare un foglio di carta o una immagine religiosa. Suor Alfonsa riconosce e contempla nella Madonna la Mamma dolcissima, la maestra del silenzio, la stella che guida nel cammino della vita e il conforto materno premuroso. Con accenti lirici esprime il desiderio di essere uno strumento docile nelle mani materne di Maria: «Usami Mamma! Usami, Madre mia, Regina del mio cuore. Usami, per la Gloria di Dio e la salvezza delle anime. […].».. Maria, sempre presente nell’esistenza di suor Alfonsa, è lei che accoglie l’offerta riparatrice e la unisce a quella di Cristo: «Ti voglio accanto, Mammina mia bella… Sarò come quel bimbo ai piedi della scala che si sforza per salire i gradini, ma ne fa uno e ricade, ma piangendo si rialza e tenta di alzare di nuovo il piedino perché vuole assolutamente arrivare in cima della scala dove c’è la mamma, ma la buona mamma si commuove a tanto amore e scende Ella e prende nelle sue braccia il suo piccolo, e lo porta su dove c’è il babbo che l’attende sorridendole. Quel bimbo sono io, e quella buona Mamma Sei Tu».
La spiritualità di suor Alfonsa è fiduciosamente poggiata su due pilastri di fede: la Paternità di Dio e la Maternità di Maria SS.ma. Il senso profondo di questa figliolanza la porta a intensificare il rapporto di fraternità con Gesù; la comunione con Lui si alimenta sfruttando ogni situazione della vita: dall’Eucaristia alla Croce, dalla Chiesa alla comunità religiosa, dai dolori della malattia alla gioia di sentirsi ricolma di un amore privilegiato. In una lettera alla Madonna densa di lirismo mistico e di intenso affetto di bimba, così scrive: «O mamma dolcissima, … Concedimi un posticino per me, sotto il Tuo Manto, e nascondimi. Sul Tuo Cuore Materno stringimi. Con le Tue Mani accarezzami, perché anch’io voglio essere un Tuo piccolissimo Gesù. La corona del Tuo Rosario è la mia arma. O Mamma! Il Tuo nome è miele alla bocca. Il Tuo sorriso è dolcezza al cuore. Mia sicurezza è il Tuo Amore, e mi è riposo il pensarTi … Ricordati Mamma che con il “Patto d’amore” mi sono donata totalmente a Te facendoTi Padrona assoluta di me, del passato, del presente e del futuro. Usami Mamma a Tuo compiacimento. E se qualche volta, la stanchezza, l’aridità, le tentazioni, lo sconforto… me lo fà dimenticare, Tu Mamma buona prenditelo Lo stesso, anzi Te ne prego accettalo, come se te lo ripetessi con ogni palpito del cuore. Benedici ogni mio proposito, dammi forza nel mio soffrire, consacra ogni mio dolore, in offerta gradita a Te e in spirito di Riparazione al Tuo Figlio Gesù. La Tua figlia Maria Alfonsa».
Inoltre rendiamo noto ai devoti di suor Alfonsa che la Carpetta Q/ è un documento particolarmente originale e prezioso. Vi leggiamo la trascrizione di 8 meditazioni di argomento mariano, richieste alla Serva di Dio da padre Carmelo Salis. Le riflessioni, registrate in musicassetta, a suo tempo furono utilizzate e diffuse in trasmissioni in onore della Madonna. La Vergine SS.ma è presentata da diverse angolature: la Mamma che ci conduce a Gesù; l’Annunciazione dell’Angelo a Maria; Maria è la donna che schiaccia il capo al serpente infernale; Maria è il modello di chi fa la volontà di Dio; la fede di Maria all’annuncio dell’angelo è una luce per ogni credente; Maria vergine e madre è il modello per le persone chiamate al matrimonio e alla vita consacrata; Maria è presente nei miracoli fisici e spirituali di Gesù che dice “Alzati e cammina!”; la Madonna è presente quando Gesù viene a confortare tutte le persone malate. Da catechista sensibile, annunciatrice della Parola che salva, suor Alfonsa dopo ogni meditazione narra un episodio edificante.
Negli ultimi anni della sua vita suor Alfonsa raggiunse un alto grado di amore verso la Madonna. Sentiva la crescita continua, in intensità, dell’amore verso la Mamma Celeste; e l’aumento dell’amore verso la Madonna non solo non diminuiva, ma anzi aumentava parimenti la sua fiamma di comunione con Cristo. Il 24 Aprile 1986 comunica a padre Terenzio Manto, suo direttore spirituale, la sua esperienza di una comunione-amore, ad un tempo mariana e cristica: «Mi rifugio sotto il Manto, mi affido al Suo Materno Amore, e la supplico di aiutarmi a convertirmi, e crescere nel Suo Amore. Le ho chiesto e Le chiedo in questo mese di starmi accanto in modo particolare e veramente sento la Sua dolce soave presenza; l’invoco con le labbra, con il cuore, con la mente, continuamente, con il dolce nome “mamma”. Sento come un profumato miele che mi scende dentro l’anima, mi sento felice come un bimbo si attacca al collo della sua mamma e trova riposo appoggiando la sua testolina sulla spalla della mamma; qualsiasi cosa succede lui è al sicuro, e se ne sta tranquillo. Questo amore per la Mamma è come un bocciolo di rosa che giorno dopo giorno va sbocciando sempre più. Vorrei restare sempre sola per poterla contemplare; l’invito a sedersi accanto a me in fondo alla Chiesa, per insegnarmi ad adorare, amare il Suo Eucaristico Figlio Gesù. Non sono altro che un rottame degno di stare nei rifiuti, eppure, il Suo Amore Misericordioso mi permette di starmene tutto il giorno dinanzi al Suo Trono Reale Eucaristico».
Infine, con immensa gioia comunichiamo, che questo opuscoletto si colloca in apertura dell’anno alfonsiano che sarà inaugurato il 23 agosto 2023 e si concluderà il successivo anno il 23 agosto 2024, in occasione del 30° anniversario del suo “pio transito”. Questo anno di grazia che ci apprestiamo a vivere con tutta la Chiesa e con la Famiglia Riparatrice, sarà scandito da alcune iniziative che serviranno ad approfondire la personalità carismatica della Serva di Dio per proporla in modo sempre più incisivo come modello di vita cristiana e religiosa. La difficoltà di quest’epoca, in cui si sente la mancanza di valori e di riferimenti, giustifica altresì l’indizione di questa iniziativa e si auspica che proprio da questi periodi difficili nasca più forte l’esigenza per i consacrati di essere segno credibile e faro per gli altri. Il Vangelo ci esorta ad essere generativi, capaci in Cristo di generare vita nuova, di andare verso il futuro con il sorriso, con una speranza che non ci lascerà mai, con una speranza, come dice Papa Francesco, che ci proietta in una Chiesa in uscita, in una Chiesa in salita. Per noi ha un senso celebrare questo anniversario solo alla luce di questa speranza. La preoccupazione per la diminuzione di vocazioni che sta colpendo la Chiesa, non deve spaventarci. Il numero di suore delle molteplici famiglie non ci deve distogliere dalla consapevolezza che Gesù è venuto a vivere in mezzo a noi per rimanerci. Non è importante il numero, ma la fede che ci porta a vivere il mistero pasquale salvifico di Cristo, che si spezza per noi come modello di vita oblativa e riparatrice e ci fa sentire famiglia.
La stesura dell’opuscolo si rivela un prezioso tassello che si aggiunge agli altri per meglio scoprire, tra le spiritualità mariane presenti nella Chiesa, la spiritualità mariana riparatrice della Serva di Dio. Appare come un umile contributo per la ricerca di quegli elementi di santità da sottoporre al giudizio della Chiesa per ottenere la sua glorificazione. Infatti, la Congregazione delle Suore Ancelle Riparatrici e l’Associazione “Amici di suor Maria Alfonsa di G.B.”, nata dall’eredità spirituale lasciata dalla Serva di Dio, desiderano che le sue virtù eroiche in occasione del processo canonico in atto, siano studiate e riconosciute a glorificazione di suor Alfonsa e soprattutto di Dio stesso, della cui grazia i santi sono i frutti più belli. Questo opuscoletto ci pare che possa costituire veramente semplice ma valido contributo, quasi a orientare la futura ricerca degli studiosi. La Vergine Maria è attivamente presente nella Storia della Salvezza già nella sua preparazione e lo è nella sua realizzazione che è la Chiesa, al cui Mistero Ella ancora attivamente partecipa, unita intimamente al Cristo unico Mediatore. Maria è perciò presente nella vita di ogni salvato e lo è eminentemente nella vita di coloro nei quali splende più luminosamente la salvezza del Cristo, i Beati e i Santi.
L’opuscolo è richiamo ai valori dello spirito, invita alla preghiera e alla lettura e appassiona quanti sappiano intendere le indicazioni luminose della spiritualità mariana, ma anche quella specifica del carisma e della spiritualità riparatrice. Ci auguriamo che farà stimare la sensibilità di suor Alfonsa a un numero sempre maggiore di lettori, e stimolare altri a continuare la ricerca e lo studio per completare il suo profilo spirituale, elaborando una trattazione, adeguatamente documentata in modo rigorosamente scientifico. La Vergine Maria Riparatrice, dolce Madre del Redentore e Primo Riparatore, gradisca questo omaggio di figli devoti e benedica i nostri propositi e soprattutto l’iter canonico di beatificazione e canonizzazione della SdD suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino.
Fr. Tonino B. Bono ofm – Assistente Spirituale dell’Associazione
Suor Maria Elsa Ciraolo A.R. – Vice Assistente Spirituale dell’Associazione