L'Osservatore Romano - 23 Agosto 2002 - Suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino

L’Osservatore Romano – 23 Agosto 2002

Mons. Giovanni Marra arcivescovo metropolita di Messina – Lipari – S. Lucia del Mela archimandrita del SS. Salvatore

a cura di MONSIGNOR GIOVANNI MARRA

MISTICA DELLA RIPARAZIONE

L’ideale della santità, innestato nel battesimo attraverso l’inserimento in Cristo e l’inabitazione del suo Spirito, deve conquistare e orientare la vita di ogni cristiano, deciso a porre sulla sua strada il radicalismo del discorso della montagna: “Siate perfetti com’è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt. 5,48).

Sappiamo bene che la santità non è riservata solo ad alcuni “geni”. Le sue vie sono molteplici e adatte alla vocazione di ciascuno: “Tutti i fedeli di qualsiasi stato o grado sono chiamati alla pienezza della vita cristiana ed alla perfezione della carità” (LG 40).

Le diverse vocazioni nella Chiesa sono chiamate a far fruttificare in pienezza i doni ricevuti “per l’utilità comune” (1 Cor. 12,7), in un impegno che scaturisce dal seguire Cristo come risposta al volere del Padre. Esse si esplicitano in una costante tensione verso la santità, si illuminano e si integrano a vicenda, esprimendo la comunione del Corpo Mistico di Cristo e la multiforme ricchezza del nuovo popolo di Dio. 

In particolare, il religioso deve sviluppare i suoi talenti nella peculiarità della consacrazione, per raggiungere la perfezione della carità ed essere nella Chiesa e nel mondo presenza di Dio (cfr. Messaggio di Giovanni Paolo II per la XXXIX giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, 21 aprile 2002). 

Se la santità è vocazione di ogni cristiano, quest’ultimo deve sempre più prendere consapevolezza di questo grande dono di Dio. Il capitolo VI della Lumen Gentium ci presenta la vita religiosa come una delle vocazioni della chiesa fondata sul battesimo e caratterizzata dalla professione dei consigli evangelici. Il religioso è colui che si “dona totalmente a Dio”, sommamente amato, così da essere con nuovo e speciale titolo destinato al servizio ed all’onore di Dio (LG 44). Così anche l’Esortazione Apostolica Vita Consecrata presenta gli elementi per rispondere al dono dell’elezione divina: “La Chiesa ha sempre visto nella professione dei consigli evangelici una vita privilegiata verso la santità. Le stesse espressioni con cui la qualifica scuola del servizio del Signore, scuola di amore e di santità, via o stato di perfezione, indicano sia l’efficacia e la ricchezza dei mezzi propri di questa forma di vita evangelica, sia il particolare impegno di coloro che l’abbracciano” (VC 35). 

In quest’ottica si colloca la esemplare testimonianza di vita della Serva di Dio suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino, figlia dell’Istituto delle Ancelle Riparatrici del SS. Cuore di Gesù, fondate dal canonico Antonino Celona, anch’egli Servo di Dio, del quale ricorre quest’anno il 50° anniversario della morte. 

Suor Maria Alfonsa è stata ed è per la nostra Chiesa di Messina “lievito”, “profezia” e “forte stimolo” per tutti noi a vivere l’unione con Dio, perché ha profuso la sua eroica testimonianza di autentica consacrata con il suo stile umile, gioioso, intenso di passione per Cristo, per la Chiesa e per l’umanità. 

A tal fine, dopo aver nominato e fatto prestare giuramento il 15 aprile 2002, alla Commissione Storica per l’esame degli scritti della Serva di Dio, ho decretato, il 21 giugno 2002, il giuramento dei membri del Tribunale Ecclesiastico Diocesano, affinché iniziasse ufficialmente il processo diocesano informativo per raccogliere una documentazione completa e vivida a delineare il volto di eroicità e di santità della Serva di Dio. 

I dati finora pervenuti fanno bene sperare che il lavoro compiuto con pazienza e amore dalla benemerita congregazione delle Ancelle Riparatrici del SS. Cuore di Gesù, unitamente all’associazione “Amici di suor Maria Alfonsa di Gesù Bambino” possiede buoni requisiti per essere continuato e favorito. 

E’ proprio nella vocazione alla Riparazione, carisma di fondazione del suo Istituto religioso, attualizzato nella gioiosa accettazione del dolore, che si caratterizza l’esemplarità della vita religiosa della Serva di Dio suor Maria Alfonsa. Esemplarità che l’ha condotta a chiedere ed ottenere dal suo confessore di formulare il voto privato di martirio per espiare il peccato del mondo e riparare così il cuore di Dio. 

Sono convinto che nell’attuale contesto sociale pervaso da tanto edonismo, la Riparazione conserva tutta la sua attualità ed il suo valore per la crescita del Regno di Dio, ma, più che in altri tempi, necessita di anime prese dal fuoco d’amore dello Spirito Santo e con una robusta vita di unione con Dio. 

La radicalità della consacrazione religiosa di suor Maria Alfonsa è sorgente viva del suo continuo progresso spirituale, che la fa crescere sempre più nell’amore per il Signore e in un’autentica e fiduciosa comunione con Dio, come lei stessa rivela nei suoi scritti: “dopo aver lungamente pregato, ieri mattina nella S. Comunità ho emesso il voto di fiducia e di abbandono. Questa data non l’ho scelta io, ma mentre pregavo con la fronte appoggiata nella tomba del V.P. Fondatore mi ispirò di scegliere questo giorno che ci ricorda la sua morte, per me è indimenticabile perché anni orsono mi ha fatto capire chiaramente che non sarei guarita”. 

Ci auguriamo che questa nuova causa di beatificazione e canonizzazione ci porti ad assaporare il gusto del bene, suscitando in ognuno di noi il desiderio della santità. 

Messina, 16 agosto 2002

 

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